I Buoni Acquisto sono Unità di Conto (“soldi”) che il soggetto gestore della piattaforma di pagamento crea e addebita (presta) agli iscritti o che gli iscritti ottengono convertendo euro. Nascono con la funzione di consentire quelle transazioni rallentate dalla rarità della moneta a corso legale: ad un prezzo di 10 euro pagato con 10 Buoni Acquisto segue uno scontrino fiscale di 10 euro.
I Buoni Acquisto, come gli euro, quantificano i nostri costi, la quantità di “energia” che chiediamo a terzi in cambio del nostro tempo, del nostro lavoro. Sono a tutti gli effetti una camera di compensazione di valuta a corso legale che aiuta a contrastare la deflazione dandoci più margini di tempo per affrontare il “debito di cittadinanza”.
I Buoni Acquisto sono “moneta alternativa” che rappresenta, nella formulazione di un “prezzo”, la componente del “costo”.
(I Buoni Sconto sono invece “moneta complementare” che rappresenta, nella composizione di un “prezzo”, la componente del “valore”.)
Il costo dei Buoni Acquisto “è coperto” dal lavoro degli esseri umani.